La modifica di cui parliamo riguarda il famoso comma recentemente trasformato e che così recita: “È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro”. Mettiamo da parte le polemiche che riguardano gli aspetti etici di questa legge, così come pure l’assoluta mancanza di significato del termine “degradato”, in quanto troppo vago in un mondo preciso e, ovviamente, matematico, come quello dei byte.Infatti la legge permetterebbe, secondo quanto riferito da Pietro Folena, presidente della Commissione Cultura alla Camera, la pubblicazione di musica la cui qualità è inferiore a quella dei CD. E, quindi, in quanto inferiore, anche degradata. A questo punto è apparso su Repubblica (e successivamente ripreso da siti stranieri, come Slashdot) un articolo, in cui compare un intervento di Andrea Monti avvocato esperto di diritto d’autore e internet, che ha partecipato alla stesura della legge.
(fonte downloadblog.it)
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